A comunidade vêneta de Erechim e região do Alto Uruguai aguardam a chegada da Compagnia Kalambur...
A comunidade vêneta de Erechim e região do Alto Uruguai aguardam a chegada da Compagnia Kalambur, de Veneza, grupo profissional muito conhecido nesta cidade, que no dia 17 de Março de 2011 apresentará a peça "Il Bugiardo", de Carlo Goldoni. Promoção do COMVERS - Comitato Veneto do RS e da La Piave FAINORS com apoio de todos os círculos vênetos associados e da Secretaria de Cultura de Erechim. Também no dia 18.03 estarão oferecendo no mesmo local um "workshop" para os interessados em teatro da cidade e região. O espetáculo será dia 17.03 no Centro Cultural 25 de Julh,o com início às 20horas. As entradas e as inscrições para as oficinas são gratuitas e poderão ser retiradas na bilheteria do Centro Cultural e na sede da FAINORS. Inscrições para as oficinas pelo telefone 54.33212709.
Além de Erechim o grupo também se apresentará em Santa Maria e Nova Padua.
Lo spettacolo
L’intreccio della trama si dipana con leggerezza, ironia e momenti di intensa umanità, attraverso scene che si ispirano a canovacci di origine spagnola, a Pietro Cornelio, ed infine all’opera di Goldoni. Ciò che ne emerge è una drammaturgia in cui il tema principale è quello della bugia come prima forma di creazione artistica, come ingenua possibilità di vedere il mondo in modo diverso e, forse, migliore: tutto questo si dipana attraverso lo svolgersi di intrighi amorosi, amori, gelosie, potere, danaro e miserie sociali. Lo sviluppo della trama è impreziosito da musiche dal vivo, danze, combattimenti, pantomime, momenti di poesia e satira sociale, personaggi inattesi...
Lo spettacolo, particolarmente adatto a famiglie e bambini, si inserisce in una cornice stilistica tipica di Commedia dell’Arte, con amori, intrighi, travestimenti, trasformazioni, colpi di scena, agnizioni. In azione le maschere classiche di Commedia: Zanni, Arlecchino, Pantalone, Dottore, Capitano, Innamorati, ...inserite in un contesto settecentesco, tipicamente goldoniano, con un contenuto drammaturgico moderno ed originale.
La trama
Lelio, figlio di Pantalone, dopo essere vissuto in modo avventuroso e dissoluto a Napoli, torna a Venezia, dove appena arrivato continua ad affidandosi al suo estro di bugiardo impenitente. Appena giunto incappa nel pieno di una serenata che Florindo, amante timido, rivolge segretamente a Rosaura. Quest’ultima si ritrova sul terrazzo di casa con la sorella Beatrice, con la quale rivaleggia continuamente. Senza indugio Lelio, assistito dal fido servo Arlecchino, si fa avanti, attirando l'attenzione delle due fanciulle (figlie di Scolastica, vedova di un famoso dottore di bologna ed ora in rovina) attribuendosi il merito dell'omaggio canoro. Di qui inizia un rutilante gioco di "spiritose invenzioni", come il fantasioso protagonista definisce le sue menzogne: s'inventa diverse false identità: si dichiara un ricco cavaliere napoletano invaghito di Rosaura, si finge un amico di se stesso con il padre, si vanta di aver goduto i favori delle sorelle con il severo Ottavio, amante di Beatrice. Anche quando è colto in flagrante e/o è smentito dai fatti, non si perde d'animo e cambia con scaltrezza identità e storia, riuscendo comunque convincente. Tutto questo sino a quando le sue bugie raggiungono dimensioni che nemmeno lui riesce a controllare…
Interpreti Silvia Benedini, Andrea Cereda, Cristina Gianni, Giovanni Longhin, Annagaia Marchioro, Alessio Nardin,
Maschere Gianfranco Gallo
Costumi Silvia Benedini
Danze e Coreografie Vitalba D'Aguanno
Drammaturgia Alessio Nardin (con il contributo degli attori)
Regia Alessio Nardin
Note di regia
La bugia è un artificio della mente che ha affascinato pensatori e letterati sin dai tempi di Sant’Agostino. Infatti se da una parte la bugia può essere negativa, liberata però da un valore morale la bugia apre al sogno di quello che non esiste ma che si desidererebbe e per questo è creatrice, è fonte di ispirazione. La bugia è una poderosa tecnica di immedesimazione. Il bugiardo mentendo si immedesima nell'altro a cui mente, quindi ne condivide una realtà particolare che li accomuna. Da questo embrione di tecnica d'immedesimazione possono nascere il teatro e il “teatro nel teatro” come quei campi dell'esperienza umana in cui ad ogni se stesso è consentito esser altro. Infatti con la menzogna, attraverso il frastagliato arcipelago dell'inganno, del malinteso e della finzione, ma anche della malafede, dell'ipocrisia e della simulazione, mettiamo in scena una specie di teatro. Per mentire, anche solo a se stessi, bisogna essere almeno in due. Quindi in senso più generale la verità critica nega il mondo del “così com'è”, della consuetudine dei saperi e dei poteri, la bugia critica inventa il mondo “così come dovrebbe essere”. In questo lavoro ci siamo divertiti ad indagare e palesare le contraddizioni, la comicità ed il grottesco di tutti i personaggi che ruotano intorno al “bugiardo” che come un demiurgo li rende personaggi di un sua singolare messa in scena. Il tutto attraverso gli strumenti, contemporaneamente drammatici e comici, che la Commedia dell’Arte mette a disposizione degli attori: gioco, acrobazia, plurilinguismo, grottesco, paradosso ecc… In questo ci siamo cimentati con l’intento di coinvolgere in tale operazione anche gli spettatori che assisteranno a questo esperimento.
Alessio Nardin
Além de Erechim o grupo também se apresentará em Santa Maria e Nova Padua.
Lo spettacolo
L’intreccio della trama si dipana con leggerezza, ironia e momenti di intensa umanità, attraverso scene che si ispirano a canovacci di origine spagnola, a Pietro Cornelio, ed infine all’opera di Goldoni. Ciò che ne emerge è una drammaturgia in cui il tema principale è quello della bugia come prima forma di creazione artistica, come ingenua possibilità di vedere il mondo in modo diverso e, forse, migliore: tutto questo si dipana attraverso lo svolgersi di intrighi amorosi, amori, gelosie, potere, danaro e miserie sociali. Lo sviluppo della trama è impreziosito da musiche dal vivo, danze, combattimenti, pantomime, momenti di poesia e satira sociale, personaggi inattesi...
Lo spettacolo, particolarmente adatto a famiglie e bambini, si inserisce in una cornice stilistica tipica di Commedia dell’Arte, con amori, intrighi, travestimenti, trasformazioni, colpi di scena, agnizioni. In azione le maschere classiche di Commedia: Zanni, Arlecchino, Pantalone, Dottore, Capitano, Innamorati, ...inserite in un contesto settecentesco, tipicamente goldoniano, con un contenuto drammaturgico moderno ed originale.
La trama
Lelio, figlio di Pantalone, dopo essere vissuto in modo avventuroso e dissoluto a Napoli, torna a Venezia, dove appena arrivato continua ad affidandosi al suo estro di bugiardo impenitente. Appena giunto incappa nel pieno di una serenata che Florindo, amante timido, rivolge segretamente a Rosaura. Quest’ultima si ritrova sul terrazzo di casa con la sorella Beatrice, con la quale rivaleggia continuamente. Senza indugio Lelio, assistito dal fido servo Arlecchino, si fa avanti, attirando l'attenzione delle due fanciulle (figlie di Scolastica, vedova di un famoso dottore di bologna ed ora in rovina) attribuendosi il merito dell'omaggio canoro. Di qui inizia un rutilante gioco di "spiritose invenzioni", come il fantasioso protagonista definisce le sue menzogne: s'inventa diverse false identità: si dichiara un ricco cavaliere napoletano invaghito di Rosaura, si finge un amico di se stesso con il padre, si vanta di aver goduto i favori delle sorelle con il severo Ottavio, amante di Beatrice. Anche quando è colto in flagrante e/o è smentito dai fatti, non si perde d'animo e cambia con scaltrezza identità e storia, riuscendo comunque convincente. Tutto questo sino a quando le sue bugie raggiungono dimensioni che nemmeno lui riesce a controllare…
Interpreti Silvia Benedini, Andrea Cereda, Cristina Gianni, Giovanni Longhin, Annagaia Marchioro, Alessio Nardin,
Maschere Gianfranco Gallo
Costumi Silvia Benedini
Danze e Coreografie Vitalba D'Aguanno
Drammaturgia Alessio Nardin (con il contributo degli attori)
Regia Alessio Nardin
Note di regia
La bugia è un artificio della mente che ha affascinato pensatori e letterati sin dai tempi di Sant’Agostino. Infatti se da una parte la bugia può essere negativa, liberata però da un valore morale la bugia apre al sogno di quello che non esiste ma che si desidererebbe e per questo è creatrice, è fonte di ispirazione. La bugia è una poderosa tecnica di immedesimazione. Il bugiardo mentendo si immedesima nell'altro a cui mente, quindi ne condivide una realtà particolare che li accomuna. Da questo embrione di tecnica d'immedesimazione possono nascere il teatro e il “teatro nel teatro” come quei campi dell'esperienza umana in cui ad ogni se stesso è consentito esser altro. Infatti con la menzogna, attraverso il frastagliato arcipelago dell'inganno, del malinteso e della finzione, ma anche della malafede, dell'ipocrisia e della simulazione, mettiamo in scena una specie di teatro. Per mentire, anche solo a se stessi, bisogna essere almeno in due. Quindi in senso più generale la verità critica nega il mondo del “così com'è”, della consuetudine dei saperi e dei poteri, la bugia critica inventa il mondo “così come dovrebbe essere”. In questo lavoro ci siamo divertiti ad indagare e palesare le contraddizioni, la comicità ed il grottesco di tutti i personaggi che ruotano intorno al “bugiardo” che come un demiurgo li rende personaggi di un sua singolare messa in scena. Il tutto attraverso gli strumenti, contemporaneamente drammatici e comici, che la Commedia dell’Arte mette a disposizione degli attori: gioco, acrobazia, plurilinguismo, grottesco, paradosso ecc… In questo ci siamo cimentati con l’intento di coinvolgere in tale operazione anche gli spettatori che assisteranno a questo esperimento.
Alessio Nardin